Che mondo sarebbe senza…genitori!

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Genitore: una persona che ha dei figli, biologici o meno, e pertanto è responsabile della loro cura, benessere, crescita, educazione, rispondendone di fronte alla legge o alla società.

Fonte: Wikipedia

Direi che questa definizione non coglie a pieno le mille sfumature e il vero significato della parola genitore, per cui proverò a darne io una spiegazione.

Genitore (padre o madre): figura mitologica metà tra l’essere umano e il super eroe, dotata di super poteri specifici che li differenziano da qualsiasi altra forma di vita terrestre e non. Tra i tratti che caratterizzano questa figura possiamo annoverare: (e qui dovrebbe partire il jingle di Superquark)

  • Capacità di aspettare il proprio figlio per tutta la notte in posizioni da contorsionista sul divano per assicurarsi che il pargolo rientri a casa sano e salvo dopo una notte brava;
  • vista a raggi x per captare ogni segreto della propria prole (ai genitori, soprattutto alle mamme non si può nascondere nulla);
  • olfatto sviluppato e specializzato per avvertire puzza di fumo, in particolare quello della canna;
  • capacità di riconoscere ogni tipo di alcool semplicemente fiutando la scia della propria prole, che pensando di nascondere tutto, si immerge letteralmente nel profumo;
  • propensione al sacrificio per dare al pargolo tutto ciò di cui ha bisogno anche se questo significa mettere da parte i propri bisogni;
  • mira infallibile con specializzazione nel lancio della pantofola o nei casi peggiori lancio dello zoccolo (particolare calzatura in legno, molto in voga nelle terre del Sud, usato non solo come calzatura prettamente estiva ma anche come arma contro i figli indisponenti);
  • sguardo fulminante, riescono a terrorizzarti con una semplice espressione facciale, soprattutto con l’ausilio degli occhi e tu, figlio indisciplinato, hai imparato nel corso degli anni a dare un significato ad ogni tipo di sguardo e sai quando scappare a gambe levate o basta un abbraccio e tutto finisce;
  • pazienza incondizionata per riuscire a superare tutte le marachelle che noi, figli scalmanati, combiniamo ogni giorno;
  • forte senso di protezione per non farci avvertire la presenza di un problema e non far turbare le nostre giovani menti;
  • corsa veloce per essere pronti a raggiungerci in qualsiasi momento di difficoltà;
  • spiccati doti linguistiche soprattutto quando devono farti una ramanzina;
  • e infine, probabilmente la dote più bella ovvero l’amore incondizionato verso noi figli disgraziati che non capiamo quanto siano importanti i genitori.

Molte volte si danno per scontati, si denigrano perché magari quella volta ci hanno detto di no o gli urliamo contro perché siamo arrabbiato con il mondo e riversiamo il nostro malessere verso di loro. Nonostante tutto sono le uniche persone che resteranno sempre al nostro fianco, che ci tenderanno la mano ogni volta in cui siamo in difficoltà. Ho imparato ad apprezzare i miei genitori da quando sono andata a vivere da sola in un’altra città. Mi mancano le loro domande incessanti, la chiamata di papà quando esco e ritorno tardi o mamma che dorme sul divano il sabato sera perché deve accertarsi che siamo rincasate tutte. Però ora abbiamo nuovi riti, le telefonate delle 18.05 dopo il lavoro e guai a sgarrare di un minuto, potresti ritrovare la tua faccia in tutti i telegiornali e ascoltare tua mamma che parla alla trasmissione Chi l’ha visto? , le due telefonate al giorno, la tanto famosa domanda “e oggi cosa cucini? Ma stai mangiando?” oppure “Mi raccomando non farmi stare in pensiero”, ma quella che preferisco è senza dubbio quando ritorno a casa e li trovo tutti lì, davanti alla carrozza che mi aspettano e mi stritolano come una sardina. Ovviamente c’è anche quella più brutta ovvero la partenza, vederli tutti lì, davanti al solito vagone con gli occhi lucidi o occhiali da sole strategici e fingono di stare bene, ma non è così. Loro ci soffrono, ma allo stesso tempo sanno che tutti i sacrifici che stanno facendo, che tutti gli sforzi per farci studiare lo stanno facendo per garantirci un futuro migliore.

Grazie!

Pia

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