Avete presente le stazioni ferroviarie? Bhe certo, che domanda. Tutti abbiamo preso un treno almeno una volta nella vita. Per me le stazioni sono luoghi particolari con un non so che di magico. Sono dei posti ricchi di emozioni e carichi di parole dette e non dette, lacrime che fanno fatica a venir fuori e abbracci sinceri. C’è chi parte verso nuove avventure con una valigia carica di speranze e aspettative e chi arriva in un posto totalmente nuovo nel quale costruire la propria nuova vita.
C’è chi aspetta il ritorno di qualcuno e ha stampato sul viso un sorriso enorme con una luce particolare negli occhi e chi invece è lì per salutare qualcun altro: un parente, un figlio, il fidanzato o un amico che parte per un lungo viaggio! C’è chi ha la consapevolezza che quello sarà un addio per sempre e chi invece sa che si tratta di un semplice “arrivederci”.
Mille emozioni si leggono sui volti dei viaggiatori, mille storie si possono leggere grazie alle loro espressioni. Lacrime di gioia o di dolore, occhi luccicanti o rossi di pianto, abbracci, singhiozzi, baci d’addio o di benvenuto.
Da quando ho deciso di fare “la signorina grande” è vivere da sola lontana da casa, ho passato molto tempo nelle stazioni in trepidazione per il treno che mi riportasse giù e con il magone per quello che mi avrebbe rispedita nelle terre del nord lontano dalla mia famiglia. Per ogni treno che prendo , provo una sensazione sempre diversa: dalla gioia di partire verso casa e avere la consapevolezza che ad aspettarmi avrei trovato la mia famiglia, alla tristezza nell’andare via. Le stazioni sono come teatri a cielo aperto, nei quali si intrecciano storie di amori, amicizie, lavoro e affetti e ogni persone è un attore che a suo modo sta mettendo in scena la propria vita.

In questi giorni ho passato molto tempo in stazione e anche a questo giro ogni volta ho dovuto ingoiare le lacrime e ho lasciato un pezzettino di cuore sui vagoni del treno.
Buon viaggio a tutti!
Pia