A walk around!

Giorno di quarantena numero…..ehm non lo so, non li ho mai contati perché probabilmente numerarli avrebbe aumentato l’ansia e un countdown mi avrebbe caricata di speranze e aspettative che in questo periodo è meglio non avere.


Dall’ultima volta in cui ho preso la metro per andare a lavoro e recuperare il computer che sarebbe diventato il mio fedele amico per lo smart-working, di cose ne sono cambiate!

Bhe in effetti indossavo calze, cappello e sciarpa e ora le mie gambe bianco latte sono in libera uscita e al posto della sciarpa ho la mascherina che mi protegge, sfortunatamente non dal freddo! Ebbene si, signori, abbiamo bisogno di protezione in questi giorni e il nostro nemico è un qualcosa di impercettibile e assolutamente invisibile che si attacca all’essere umano e fa fatica ad andare via!


Ci hanno detto di restare a casa, di chiudere tutto. Di fermare la nostra vita per un po’ e nella maggior parte dei casi lo abbiamo fatto! Abbiamo messo in stand by le nostre attività, le nostre serate con gli amici e i sogni sono rimasti ancora un altro po’ nel cassetto!

Pic by me! La finestra del mio salone!


Da qualche mese, vivo la vita attraverso la finestra del mio salone! Ho visto il passaggio dall’inverno alla primavera, dalle giornate fredde e piovose a quelle calde e piene di polline!
Ho visto l’inizio del lock down e la saracinesca del bar di fronte casa abbassarsi per poi rialzarsi inaspettatamente un lunedì mattina.


Ho sentito i rumori per strada affievolirsi e farsi più vivi nelle case, dove tutti noi siamo stati confinati per qualche tempo e ho visto le persone reinventarsi.
Dalla mia finestra io sentito la musica sui balconi, l’inno di Italia e anche qualche litigio. Ho visto il tricolore appeso alle finestre, persone che si affacciavano per parlare con il dirimpettaio perché era l’unico modo per avere un minimo di conforto umano.

Ho visto la solitudine , la paura, la malattia, il vuoto, ma anche la speranza, i sorrisi e piano piano ho visto di nuovo le persone. Certo, tutto diverso da prima! Ora vedo persone con guanti e mascherine che si salutano da lontano, ma posso sentire le loro risate e guardare nei loro occhi pieni di sorrisi. Si, ora abbiamo dovuto imparare a sorridere con gli occhi e credetemi, è stupendo.


Dopo molto tempo chiusa in casa, fantasticando sulla fine della quarantena e stilando la mia lista di cose da fare, ho deciso di uscire e questa volta non per andare al super o in farmacia. Ho deciso di passeggiare, come facevo una volta quando volevo pensare! Ho messo la mia bella mascherina, mi sono munita di guanti e cuffiette per la musica e sono uscita!

Ho passeggiato per il mio quartiere, senza accorgermi ho fatto molta strada e per la prima volta dopo giorni mi sono sentita viva! Mi sono guardata attorno come se non avessi mai visto un albero o un semaforo. Il cielo ricoperto di nuvoloni neri sembrava uscito da un dipinto e mi sono ritrovata a sorridere quando mi sono accorta che probabilmente avrei dovuto portare l’ombrello!

Tutto il movimento intorno a me, mi ha fatto capire che infondo la vita non si era fermata, ma era andata “in vacanza” ed ora piano piano sta tornado alla realtà come quando si ritorna dal villaggio vacanze.


Pensavo fosse più difficile per me! Temevo di aver paura di uscire e gioire per una semplice passeggiata, invece no! Ho camminato e non ero spaventata dalle persone, mi piaceva vederle in giro anche se facevo attenzione a non avvicinarmi troppo a nessuno!
All’improvviso mi sono sentita come un bambino che muove i primi passi! Si! Siamo tutti un po’ come quei bambini, stiamo imparando a camminare, piano piano ma ci stiamo riuscendo. Cadremo, ci faremo male, ma ci rialzeremo e passo dopo passo finalmente riusciremo di nuovo a vivere!

Buone passeggiate,

Pia

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