Oggi ho sfogliato la mia agenda 2020…
Mi rilassa molto girare le pagine di libri e quaderni, ma questa volta non è stato molto confortante. Ho visto i colori con cui ho contrassegnato gli impegni di gennaio ( si, ho un mio sistema per organizzare l’agenda fatto di colori diversi e post-it), mese iniziato con un mega pranzo luculliano e proseguito con i soliti impegni di una ragazza in quel di Milano: ufficio, aperitivi, corsi in piscina e di tanto in tanto anche palestra, shopping ( ho realizzato il mio sogno comprando una borsa stupenda), cene, amici, corteggiatori, serate passate con un buon libro sul divano e cose varie.
Era tutto un susseguirsi di colori, post-scriptum, nota bene, non dimenticare etc…e poi di colpo, da fine febbraio, le pagine sono diventate quasi tutte bianche, riempite solo dall’orario di lavoro messo lì in un angolo e dalla lista della spesa una volta ogni 15 giorni. In un batter d’occhio tutto rimandato a data da destinarsi, tutti gli impegni cancellati, la vita messa in stand-by e un vuoto sempre più grande da colmare.
Piano Piano, a metà maggio, i colori hanno fatto ritorno e si sono impadroniti di quelle pagine un po’ troppo pallide. Sono ritornati gli impegni, gli amici e le uscite sempre rispettando le mille regole imposteci da qualcuno che ne ha facoltà. La vita, come le pagine della mia agenda, si è riempita di nuovo seppure con mille timori e paure per questa cosa nuova che sta attanagliando il mondo intero. E poi? Purtroppo ancora una volta, da inizio Novembre (e speriamo non per molto) la mia agenda avrà qualche spazio bianco perché a quanto pare siamo “zona rossa” per cui #stayathome fa capolinea sui social. Questa volta cercherò di colmare lo stesso quelle pagine e scrivere qualunque cosa mi venga in mente.

Un giorno, quando sfoglierò le pagine della mia agenda , sono sicura che rivivrò le sensazioni che per tutto quest’anno mi hanno fatto compagnia e hanno scandito il susseguirsi di questi giorni un po’ troppo bianchi e silenziosi.
Un giorno, aprendo la mia agenda scoperchierò il vaso dei miei ricordi, di un anno che ci ha segnati, un anno che ci ha cambiati (mi auguro in meglio), un anno fatto di morte, perdite, difficoltà, ma anche solidarietà e gioia nelle piccole cose. Nonostante tutto, ho tanti bei ricordi piacevoli di quest’anno funesto, ma due sono in cima alla lista: 1) la prima volta che sono uscita dopo il primo lockdown e ho rivisto i miei amici e 2) la faccia di mia mamma quando dopo mesi di videochiamate mi sono presentata a sorpresa davanti casa.
è stato un anno difficile e le pagine della mia agenda sono un monito che porterò sempre con me.
Pia