E ci risiamo, mese e stagione diverse, ma stesso anno e stessa storia.
Questa volta però non ci sono striscioni colorati e i balconi sono silenzio, non si canta più. Sembra che tutta la speranza e la fiducia dei mesi scorsi si sia rifugiata dietro a quelle finestre che sono chiuse o dietro ogni serranda di quei negozi costretti alla chiusura. “Il secondo lockdown” fa male, forse più del primo, perché sappiamo cosa ci aspetta e quella parvenza di normalità che avevamo ottenuto a fatica sembra solo una fioca luce oramai lontana.
Eccoci qua, alla soglia di un Natale che avrà un sapore diverso, un Natale senza riunioni familiari, senza luci, senza quei riti che rendevano questo periodo il più bello e atteso dell’anno. Questo Natale avrà qualcosa di speciale, sarà ingrigito da quella nuvoletta di brutti pensieri che tutti , chi più chi meno, si portano dietro. In questo periodo tutti cercano qualcosa per rendere questa nuova quotidianità un po’ più umana, per avere quel briciolo di spensieratezza che potrebbe rendere meno pesante il lento scorrere del tempo.
Ho provato a bere una bottiglia di vino ( quasi intera) per spegnere per qualche ora il cervello e avere quell’ilarità che un po’ di vino riesce a dare (non vi preoccupare, ero a casa ovviamente e in genere reggo qualche calice di vino), ho ho sortito l’effetto contrario.
Ho iniziato a pensare a cose brutte, ad insultare il Governo, inveire contro l’Italia, condannare questo cavolo di virus e avercela con me stessa. Mi guardavo allo specchio e mi vedevo brutta, gialla in viso, invecchiata. Insomma non è stata una grande idea: avevo bisogno di leggerezza, di quella spensieratezza che tutti attribuiscono a qualche bicchiere di vino, ma evidentemente ho fatto cilecca. Mi sono chiesta cosa potesse farmi sentire meglio e la risposta l’ho trovata nei rossetti!





Pic by Pia: 1)rossetto su finestra; 2) e 3) rossetti su piumone; 4) rossetti su pavimento; 5) rossetti sulla scrivania dell’ufficio
Si! avete letto bene! Sembrerà assurdo o banale o addirittura stupido, ma ho notato che la mattina, se indosso un rossetto mi sento meglio. Lo so, è tutto nella mia testa, ma mi vedo più bella e di conseguenza non metto la solita tuta o il pigiamone e cerco di essere presentabile ( per me stessa) e questo mi da un po’ di coraggio in più per affrontare la solita giornata monotona.
Per questo, poco prima che decidessero per la “zona rossa”, ho fatto scorta, anche se la mia collezione è davvero molto vasta. Lo so che con la mascherina e gli spostamenti ridotti al minimo, il rossetto è quasi inutile anzi un fastidio perché sporca tutto, però è quel piccolo particolare che mi fa bene, mi fa sperare per il meglio.
Il rossetto per me è come un TOTEM ( vedete il film Inception), quell’oggetto che segna il confine tra la vita normale e questo brutto sogno.
Quel è il vostro TOTEM?
Pia