L’anno delle prime volte…

Siamo nel bel mezzo di quel periodo dell’anno che da qualche tempo è diventato il mio periodo preferito, precisamente da quando ho deciso di impacchettare le mie cose e andare via di casa. Di solito, a quest’ora avrei giocato a tetris con le cose da mettere in valigia (anche solo per restare per 5 giorni) e come una pazza avrei cercato il volo, il treno o addirittura il pullman più economico per arriva a casa mia e fare una sorpresa di Natale alla mia mamma.

Quest’anno? Bhe che domande! L’ultimo anno è stato una passeggiata e tra alti e bassi, quasi per inerzia lo abbiamo lasciato alle spalle e in questo preciso istante la mia valigia è chiusa nell’armadio piena di vestiti estivi, la cronologia del mio telefono purtroppo non prevede link inerenti mezzi di trasporto e non ci sarà nessuna sorpresa ad amici e parenti! Quest’anno resto a Milano, ospite da una famiglia che non mi farà mancare l’amore, il calore e l’affetto che tutti cerchiamo soprattutto in questo momento, soprattutto a Natale.

Sarò circondata da amici che mi strapperanno un sorriso e faranno di tutto per non farmi pensare che in quel preciso istante, in una casa rosa un po’ troppo fredda, la mia famiglia si sta mettendo a tavola e come da tradizione mangerà frittura di pesce, linguine con i frutti mare, insalata di rinforzo, struffoli e alla fine prenderá “il cesto” con le noccioline.

Non mi faranno pensare che in quel momento loro saranno lì, in una cucina che non è mai stata cosi vuota in questo periodo, a contare le sedie che sono rimaste vuote, a ricordare i natali trascorsi tra urla di bambini, litigate con parenti e fornelli accessi dalle 6h00 di mattina. Non mi faranno pensare a quando apriranno i regali e non potrò vedere le loro facce, non potrò litigare a chi mangia l’ultima fetta di panettone e lasciare i biscotti per Babbo Natale per i piccoli di casa.

Penserò a loro, riuniti intorno ad un tavolo un po’ troppo grande e mi chiederò se mi stanno pensando e se in quel momento anche io gli manco come loro mancano a me.

Pic by Jessica Maresca. Pia, la mascherina e l’albero!

Quest’anno non farò liste desideri o il punto della mia vita, tanto non serve a nulla, ma mi sono resa conto che questo è stato l’anno delle prime volte:
– la prima volta in cui ho avuto paura di uscire;
-la prima volta che ho avuto paura di abbracciare una persona;
-la prima volta che ho sentito la parola pandemia;
-la prima volta che non ho potuto vedere liberamente i miei amici e prendere un treno quando mi pareva;
-la prima volta che mi sono sentita un pericolo per la mia famiglia, l’untore;
-il primo anno intero in cui non vedo il mio papà ;
-la prima volta che ho fatto smartworking;
-la prima volta che ho dovuto indossare una mascherina per proteggermi e proteggere;
-la prima volta che mi sono sentita claustrofobica a stare sempre in casa;
– il primo compleanno festeggiato con me, myself and I;
-la prima Pasqua solitaria festeggiata con gnocchi e bottiglia di rosso;
-la prima volta su un taxi per andare in ospedale;
-la prima volta in terapia intensiva completamente da sola a cercare di capire cosa volesse da me Mr. Trombo/Embolo
-la prima volta delle calze elastiche, delle pillole ogni sera e della paura che ricapitasse;
-la prima volta in cui ho sofferto di insonnia;

Ma……. Tra tutte queste prime volte brutte, c’é stato qualcosa di bello:
Rivedere gli amici dopo i vari lockdown, sorprendere mia mamma dopo mesi di videochiamate, gioire delle piccole cose e iniziare piano piano a riprendere quella vita che si era fermata, le chiamate con i amici, l’allenamento di gruppo utilizzando il PC, le corse in bicletta quando tutto sembrava essersi calmato, quei sentimenti che non pensavo di poter provare, quelle persone nuove che ho incontrato e le nuove lezioni che ho imparato.

Direi che questo è stato l’anno delle prime volte… Ora può bastare!

Pia

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