Ennesima serata trascorsa a casa, sistemata per bene sul divano. Munita di pigiama a pois, qualche candela accesa per creare atmosfera e la televisione in sottofondo che tanto non guarderò. L’unica consolazione è il mio calice di vino rosso che bevo a piccoli sorsi perché sono a dieta (ma questa è un’altra storia che prima o poi vi racconterò) e ne posso bere uno solo a cena, per cui me lo gusto per bene.

In questi giorni (forse in quest’ultimo anno e mezzo) è inevitabile che la mente inizi a percorrere delle strade un po’ particolari e finire su binari che riportano al passato o a correre per sentieri che si proiettano verso il futuro.

Futuro! Una parola così semplice, ma allo stesso tempo così complicata per il significato e il valore che si porta dietro. Una parola carica di aspettative, speranze, gioie, dolori, domande senza risposta, sogni irrealizzati e tanto mistero. Soprattutto adesso, nella realtà storica che stiamo vivendo, ci si interroga su un futuro non molto lontano anche su quelle cose semplici che magari prima davamo per scontato e purtroppo ai mille quesiti che gironzolano liberi nella mia testa, non riesco a trovare una sola risposta.

Passato! Il mio rifugio felice durante le mie lunghe serate silenziosi e le notti insonni che sembrano non volermi lasciare. Mi ha sempre affascinato il passato, studiare la storia, quello che è stato un tempo anche perché in fondo ogni scelta che abbiamo fatto, ogni strada che abbiamo deciso di percorre, ogni sentiero che ad un certo punto abbiamo deciso di abbandonare ci ha condotti qui dove siamo adesso e soprattutto come siamo adesso.

Pensateci: sarebbe bastato un particolare diverso, un no al posto di un si, un messaggio inviato, una telefonata persa o presa, un minuto in più o uno di meno, un click o uno swipe fatto per sbaglio e la nostra vita sarebbe potuta andare in modo differente solo per una piccola frazione di secondo.

Nel frattempo, io continuo a godermi il mio calice di vino rosso e lasciare che i miei pensieri vadano liberi!

Pia