“Non è mai troppo tardi o troppo presto!”

Io: “Amour, dopo se ho un po’ di coraggio, ti inoltro una cosa che ho scritto e che più o meno rispecchia come mi sento in questo periodo. Appena hai tempo, leggi. Non è nulla di particolare, ma volevo che qualcuno lo sapesse e a parole probabilmente non riesco a spiegarlo per bene, per cui faccio la cosa che più mi viene meglio: scrivere.

Lei: “Ho letto tutto e ho alcuni punti da evidenziare. Innanzitutto, questa smania che a 30 anni si doveva arrivare da qualche parte…ma esattamente dove? […] Chi ti ha detto che abbiamo una data di scadenza? La società? La famiglia? Beh sono un mucchio di cazzate e oramai dovresti saperlo benissimo. Per questo motivo non devi essere troppo severa con te stessa e questo è un punto su cui devi lavorare tantissimo perché é determinante e devi promettermi di provarci […] Non è mai troppo tardi o troppo presto e non devi scoraggiarti. Ti voglio un mondo di bene.”

Ansia…oggi viviamo in una società che ci inculca “ansia da prestazione” fin da piccoli, come se tutto fosse una gara a chi fa il disegno più bello, chi dice la prima parola, a chi cade il primo dentino e chi muove i primi passi.

I continui paragoni con gli altri, la corsa a diventare qualcuno prima di una certa età, l’idea di dover essere perfetti con una casa stupenda, la carriera avviata, un corpo da modella e la famiglia del mulino bianco che sorride felice sulle foto da inviare per gli auguri di Natale.

Chi ha deciso che non si può sbagliare? Che non si può mollare? Che i sogni vanno rinchiusi nel cassetto perché si deve dare spazio alla praticità? Chi dice che prima dei 30 anni dobbiamo avere il lavoro della vita ( che poi come si fa a saperlo!), la casa, il marito, i figli! Chi ha deciso che vale lo stesso per tutti? NESSUNO!!!

Se c’è una cosa che ho imparato, è che siamo tutti diversi e ognuno ha il proprio tempo nella vita e il proprio modo di essere.

Ci sono persone più piccole di me che hanno trovato già “il loro posto nel mondo ” , la “loro vocazione” e poi ci sono io che ancora non so bene chi sono e cosa voglio. Ci sono vincitori o vinti? No! Semplicemente abbiamo avuto possibilità diverse e tempi diversi. Ognuno ha il suo tempo per capire, per cercare e poi finalmente trovare la propria risposta.

Si vede che il mio tempo ancora non è arrivato.

Perché avere quest’ansia di correre, di muoversi, di apparire, di affermarsi nonostante tutto anche a costo di fare qualcosa che non ci piace.

Cadiamo ogni tanto, siamo essere umani. Ci diamo continuamente colpe che non abbiamo, pretendiamo sempre il massimo da noi stessi, non ci diamo mai tregua, viviamo sempre a mille e quando ci fermiamo ci sembra di non essere mai abbastanza.

Siamo figli di una generazione che ha ansia, che ci mette l’uno contro l’altro perché noi dobbiamo fare di più.

Credo che ogni tanto ci faccia bene cadere, rallentare e perdere qualche certezza. Solo in questo modo possiamo capire davvero che a volte ci facciamo del male, che dobbiamo rispettare il nostro tempo e non sentirci in colpa.

Bisognerebbe essere un po’ come le foglie che aspettano la loro stagione per cambiare, per diventare gialle e cadere in autunno, riposarsi in inverno, rinascere in primavera e scoppiare di colori in estate. Le foglie aspettano il loro tempo, dovremmo fare così anche noi.

Il nostro orologio ha un modo tutto suo di funzionare, dobbiamo solo lasciare che lavori in santa pace. Tutto può cambiare: “non è mai troppo tardi o troppo presto!”

Pia

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