Oggi voglio raccontarvi una storia e come ogni fiaba che si rispetti inizierò con c’era una volta, ma non aspettatevi principi azzurri e cavalieri che lottano contro i draghi!
Questa storia ha come protagonista un’eroina dei giorni nostri, una semplice ragazza che ha difeso un’altra ragazza che oramai aveva fatto l’abitudine a certe cose, ma andiamo con ordine.
Pronti? Via!
C’era una volta una ragazzina un po’ goffa, con qualche chilo in più che sognava di cambiare il mondo e ad un certo punto della sua vita aveva deciso di lasciare le terre soleggiate della sua amata Napoli per studiare e trovare il suo posto nel mondo. La vita l’aveva condotta a Milano, lontano dalla sua famiglia e dai suoi amici, completamente sola in una città così grande da far paura , ma la ragazzina voleva farcela, voleva dimostrare a sé stessa e agli altri che sapeva cavarsela da sola!
Ci era riuscita, aveva preso la laurea, aveva trovato lavoro! Si era costruita una vita con tanto di amici e persone sulle quali contare e avevo instaurato dei legami stabili che l’avevano cambiata, l’avevano resa più forte e le avevano insegnato dei valori particolari, ma c’era una cosa che proprio non riusciva a combattere! I pregiudizi! Lei lo aveva sempre saputo, ne era sempre stata consapevole! Veniva da Napoli, e insomma lo sappiamo, i partenopei e in genere le persone del sud non sono viste poi così bene al nord!
Ha sempre dovuto scontrarsi con persone ignoranti e battute poco felici di gente che non sa nulla, che non sa cosa vuol dire essere partenopea e vivere all’ombra del Vesuvio, ma fortunatamente non tutti sono così e ci sono molte persone pronte a fare di tutto per difenderla.
Un giorno, dopo tanti mesi di chiusura dovuta ad un brutto virus cattivo che in quell’anno aveva deciso di mettere in ginocchio il mondo, la ragazzina era in centro con una sua amica e ci tengo a sottolineare che l’amica è lombarda doc (poi capirete perché è un particolare molto molto importante per la nostra storia).
Si avvicina il disturbatore di turno (napoletano) che inizia a suonare una canzone con la chitarra per racimolare qualche spicciolo. Simpatico ma fastidioso, infondo ognuno si guadagna “la pagnotta” come meglio può, quindi dopo un caro saluto finisce lì, o forse no!
Si avvicina agli altri due tavoli del bar e inizia la sua sviolinata a suon di corde di chitarra: “sei bellissimaaaa, sei bellissima….etc etc” Neanche con gli altri commensali ha successo e decide di andare via!
Passano due secondi e dal tavolo di fianco si sente: ” se neanche il covid è riuscito a decimarli, speriamo nel Vulcano! “ (o qualcosa del genere, ovviamente con chiaro riferimento ad un eventuale eruzione del Vesuvio).
La ragazzina un po’ imbarazzata lancia un’occhiataccia di disappunto, nei confronti della coppia poco felice, sentendosi morire dentro, ma con la consapevolezza che con le persone ignoranti poco puoi farci! La sua amica, la lombarda doc invece non sta zitta! La difende a spada tratta! Si batte per lei come un leone perché certe cose non le può sentire, certe ingiustizie gratuite e parole così dette alla minchia, soprattutto dopo tutto quello che è successo, proprio fanno a cazzotti con lo spirito di nazione!
Gliene dice quattro (forse più di quattro) e decidono di andare via da quel bar.

La nostra eroina si scusa, in quanto lombarda si scusa con la partenopea! Chiede scusa perché non tutti sono così, perché ci sono altre persone che non hanno questi pregiudizi, perché Milano dovrebbero essere una città cosmopolita e le persone dovrevvero essere in grado di vedere tutti allo stesso modo indipendentemente dalla provenienza e dal colore della pelle. Si scusa perché in quanto milanese si è sentita mortificata dal comportamento dei suoi compaesani!
La ragazzina partenopea lo sa! Le persone non sono tutte uguali, non tutti la pensano allo stesso modo per fortuna ed è stata zitta anche se con il senno di poi avrebbe lanciato il bicchiere in faccia a qualcuno! È stata zitta perché sa che estirpare certi pensieri retrogradi dalla mente di ignoranti è impossibile. È stata zitta perché altrimenti sarebbe passata per la cafona napoletana che fa “le scenate”, ma per fortuna con lei c’era la sua eroina!
Alla fine hanno consumato il loro aperitivo in bicchieri di plastica davanti ad un negozio di scarpe e a un KFC e così vissero tutti felici e contenti e un amareggiati!
Note del narratore: Grazie a te che ti sei battuta per me!
Pia